Alla luce è affidato il compito di evidenziare le forme e i colori di ciò che ci circonda. A volte cose semplici ed essenziali a volte situazioni complesse.
Ai nostri occhi il piacere di saper cogliere le emozioni racchiuse in ognuna di esse. Alle nostre immagini il compito di conservarle nel tempo.

Quel che penso

Uno spazio dove poter dire la mia....sul tema della fotografia e non solo.
Forse pensieri scomodi e non condivisi ma comunque riflessioni e considerazioni di cui penso sia giusto parlare.


Se avrete un po di tempo vi parlerò del grande raggiro perpetrato nel mondo della fotografia
sulla pelle  e nelle tasche di noi piccoli e grandi illusi  "consumatori".
..................................................................................................................... 


Come tanti di voi bisogna andare indietro parecchio nel tempo per arrivare ai miei primi scatti. 
Una Voitglander che passò dalle mani di mio padre alle mie quando lui si rese conto che l'arte della fotografia non faceva per lui.  
Avevo solo 9 anni ma la curiosità e la voglia di sperimentare è la stessa che ancora conservo.


La storia sarebbe troppo lunga da raccontarvi e poi non è quello di cui vi voglio parlare.
Vi siete mai chiesti cosa si nasconde dietro la passione della fotografia che spesso anima le nostre discussioni. 
Chi come me arriva da lontano sa che la fotografia ha una storia prevalentemente legata al mondo analogico, per intenderci quello della pellicola. Il digitale appartiene agli ultimi anni e il suo avvento è stato parecchio doloroso e combattuto dagli amanti della fotografia tradizionale. Ben lo sanno le case costruttrici di apparecchi fotografici che hanno dovuto affrontare questo enorme problema. Eravamo tutti pronti per lo scatto e lo sviluppo, in casa o dal fotografo, ma pochi erano pronti per l'utilizzo del computer, elemento indiscindibile dalla fotografia digitale. 
Ricordo agli inizi degli anni 2000 le grandi discussioni che animavano i circoli fotografici  e gli appassionati che li frequentavano. Sembrava che ci fosse un rifiuto categorico per questa nuova frontiera. Non sarebbe stata mai e poi mai fotografia. 
Io , come sempre curioso di capire il mondo che cambia ero di tutt'altro parere ma avevo contro la quasi totalità di loro. Come è logico che sia le grandi ditte produttrici di apparecchiature fotografiche si sono rese ben presto conto che il problema era realmente serio per il loro futuro e per le vendite su cui avevano scommesso a tavolino.
....................................................................................


Si trattava a questo  punto di traghettare almeno 100 milioni di "fotografi analogici" nel mondo del digitale. Il mercato che si sarebbe mosso era di dimensioni impressionanti.
Cosa c'era di meglio che proporre la versione digitale della loro amata Reflex? Due grandi colossi anticiparono il mercato giocando anche su altri fronti....quello delle riviste del settore: la bibbia di tutti gli appassionati.


Nel giro di un anno tutte le riviste "di riferimento" non parlavano che di Nikon e Canon e di tutte le grandi marche del passato non rimaneva piu traccia. Spazzate via da un gioco di mercato piu grande di loro, decine e decine di marchi si sono trovati " outside " praticamente fuori dal gioco.


Naturalmente stando alle riviste del settore "il santuario dei professionisti" era affidato ai due grandi marchi e da li in poi il grande mercato degli obbiettivi sarebbe stato un affare di dimensioni incalcolabili. 
Sarebbe come se il mercato dell'auto finisse nelle mani di due marchi , mentre in precedenza, almeno trenta case automobilistiche erano in concorrenza non solo nelle vendite ma anche nelle innovazioni. 
Avrete sicuramente notato che tutte le prove test ruotano attorno a Nikon e Canon e che immancabilmente alla fine non portano mai alla conclusione che un apparecchio sia meglio di un altro....e vi siete mai chiesti perchè ?


................................................................................................


Basterebbe chiedersi chi sono i proprietari delle riviste di cui sopra vi parlavo. 
La risposta è quella che state pensando. Negli ultimi anni quasi tutta l'editoria del settore Photo ha incontrato grandi difficoltà e cosa c'è di meglio che "aiutarle" acquistandole e finanziandole dall'esterno, in modo
che tutto segua una precisa direzione.
Naturalmente ci vuole una contrapposizione da utilizzare per i test. Non ci si può incensare da soli e quindi ...via ai test che ci indicheranno attraverso i due grandi marchi, la via per il prossimo acquisto.
Tutto naturalmente a binario unico che porti comunque in quella direzione
non cosi casuale.


Il risultato che è sotto gli occhi di tutti è un esercito di fotografi o presunti tali per il semplice fatto che sfoggiano l'ultimo modello dove gli Iso arrivano a 24000 e con l'ultimo sensore a 24 Megapixell. 
Un consumismo che porta poco lontano nei risultati ma che muove un mercato di decine di milioni di apparecchi fotografici ogni anno, sempre dei due amati marchi. 
Da li in poi immagini che spesso fanno rimpiangere le foto di mia nonna conservava gelosamente e che perlomeno contenevano qualcuno da riconoscere nel tempo.


.........tutto questo può essere scomodo, ma qualcuno doveva pur dirlo.


.................................................................................................
.


Se poi si cerca di parlare di fotografia si viene subito zittiti dal possessore dell'ultima ottica "di grido" ( quella appena provata dalla rivista "vangelo" il quale  avendo speso cifre che superano i mille euro è convinto che sarà in grado di scattare foto da National Geografic.  Quando si va poi a visionare i risultati, quasi sempre ci si trova di fronte ad immagini piene di imperfezioni visibili anche su immagini ridimensionate a monitor.


Il consumismo ha ancora una volta avuto il sopravvento sulla creatività, l'estro, e la capacità che ognuno di noi ha a prescindere dal mezzo.








contatto@presolanafoto.it